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martedì 7 agosto 2012

Il carattere marcantile dell'era moderna (seconda parte).

L'eroe cristiano e' il martire perché, come nella tradizione giudaica la realizzazione suprema dell'essere consiste nel dare la propria vita per Dio o per il prossimo. La figura del martire e' in antitesi con gli idoli della religione pagana, ossia, eroi il cui obiettivo e' la conquista della vittoria, della distruzione, delle abilita' belliche, dell'onore e della gloria. Quali dei due modelli inconciliabilmente opposti continua ad avere la prevalenza nel nostro mondo? Proprio in concomitanza delle olimpiadi mi sono reso conto del paganesimo socioeconomico in cui viviamo. Provate a pensare al paragone fra i giochi olimpici dell'antica grecia e quelli attuali; ebbene, nonostante gran parte dell'Europa sia di religione cristiana ogni quattro anni la gente e' follemente entusiasta di celebrare questa espressione simbolica di paganesimo e di acclamare con nazionalismo l'eoroe vittorioso, colui che ha il favore degli dei, colui che si e' imposto sugli altri e che li ha sconfitti. Questa rappresentazione non si addice proprio alla tradizione giudaica della rinuncia, della povertà, del donarsi agli altri. Perlopiù le olimpiadi di oggi hanno perso pure l'onore e la gloria di cui erano intrise nell'antichita, e questo grazie all'affarismo e la pubblicità che circolano dietro ogni atleta e ogni gradinata. Tutte questi componenti stanno coltivando in noi non l'amore per l'uomo, ma l'amore per gli idoli; intendo dire che siamo giunti ad un livello di disumanizzazione tale che ogni uomo e' portato a pensare a Dio come all'unico beneficiario dell'amore, e che esso sia un idolo, un Gesu' che ogni giorno si sacrifica al nostro posto per garantirci un incondizionato amore per tutti. Ma la realtà e' che noi non sappiamo più amare, e amando sempre meno adoriamo dei falsi idoli costruiti a pennello per non farci smettere di lavorare e di gettare carbone nella grande macchina-sociale.

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