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venerdì 31 agosto 2012

Il liquido consiglio.

Allora, qual e' il bisogno autentico di vita ai nostri giorni? Quale sia, non lo so più. Da bambino ero convinto di poterlo trovare tra le righe dei grossi giornali, o di poterlo rintracciare sul fondo delle grandi impronte o magari di poterlo intravedere nelle spesse, ovali lenti degli occhiali da vista. Ero persino convinto che il cane l'avesse seppellito in giardino. Ma queste giovani credenze mi furono strappate tempo fa, quando conobbi per la prima volta la "società degli homo sapiens sapiens con gli occhiali". La stretta dura e grave della mano pian piano mi fece rabbrividire, di colpo mi sentii soffocare da quel convenzionale gesto, la spigolosa mano mi attanaglio la vita, mentre la sua gemella cullava del buon vino bianco. Alquanto impaurito e curioso, assaporai dal calice quel denso e liquido consiglio, che mi lascio un nuovo gusto sulla lingua, come un soffio aromatizzato, e così, rincuorato al gusto, salutai l'inespressa vita vissuta fino a quel momento , senza un nome per ricordarla o un ricordo per rimpiangerla. Mi rammarica non ricordare quella breve, infantile melodia, forse tempo perfetta per essere sporcata da laconiche memorie. E adesso, mi ritrovo a brindare, con vino, alla vita nella via degli occhialuti gentiluomini dalle spesse lenti e dalle grandi impronte. Non poi così grandi!

Tratto da "Apolide"

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